Anno 1997 |
 Incontri Culturali: “LI Cicloâ€. Lucca tra Settecento e Novecento (1 - 22 marzo).
Dal primo al 22 marzo, nella Biblioteca “G. Fambrini†dell’Istituto Storico Lucchese, in Palazzo Ducale, in collaborazione con la Provincia di Lucca, si sono tenute le relazioni del LI Ciclo di Incontri Culturali, grazie alle quali si è affrontato il tema: Lucca tra Settecento e Novecento. In apertura, sabato primo marzo alle ore 17,30, Giorgio Tori, Direttore dell’Archivio di Stato di Lucca, ha analizzato gli aspetti riguardanti Lucca giacobina e tra gli altri, ha precisato che “l’intervento dei francesi costituì una breve stagione, nella quale furono sovvertite istituzioni ed abitudini secolari e che vide affacciarsi alla ribalta lucchese una nuova classe politica, sino a quel momento compressa ed esclusa dalla gestione del potereâ€. Sabato 8 marzo, alla medesima ora, Guglielmo Lera, Direttore della Rivista di Archeologia Storia e Costume e della Sezione di Coreglia, ha trattato dei Letterati lucchesi della prima metà dell’Ottocento, segnalando come “la tradizione neoclassica trovò a Lucca sotto il Principato e durante la Restaurazione una profonda risonanza negli ambienti che facevano capo a personaggi già affermati nel campo delle lettere, come Lazzaro Papi e Teresa Bandettiniâ€. Successivamente, sabato 15 marzo, Gerardo Nolledi, geologo, ha illustrato le caratteristiche de La sistemazione idraulica della pianura di Lucca dall’Ottocento ai nostri giorni, ricordando come “l’arginatura del Serchio e la sistemazione idraulica della Piana, che per secoli avevano impegnato la Repubblica di Lucca con ingenti investimenti, furono portate a compimento nella prima metà dell’Ottocento con gli interventi del Nottolini sul Serchio e del Manetti sulla bonifica del Bientina e sui sistemi dei canali Ozzeri e Rogioâ€. In chiusura del Ciclo, sabato 22 marzo, Umberto Sereni, Docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Udine, ha presentato Lucca fine Ottocento, in un quadro nel quale “tradizione e progresso, resistenze e cambiamenti, continuità e rotture, permanenze e novità †si alternarono e “mai, forse, come alla fine dell’Ottocento, fu possibile individuare con chiarezza la disposizione e la direzione delle forze in campo e misurare la loro influenza sulle vicende di Luccaâ€
Incontri Culturali: “LII Cicloâ€. La musica a Lucca (25 ottobre-22 novembre).
Il LII Ciclo di Incontri Culturali, avente come tema La musica a Lucca, realizzato in collaborazione con la Provincia di Lucca, con l’Associazione Musicale Lucchese, con l’Associazione Concentus Lucensis, con l’Associazione Musicale Maestri Cattolici e con l’Associazione Domenico di Lorenzo, si è tenuto nella Sala della Bibliotecaâ€G. Fambrini†dal 25 ottobre al 22 novembre. Sabato 25 ottobre, ore 17,30 si è avuta l’apertura con l’intervento di Philippe Canguilhem su Le composizioni strumentali degli organisti lucchesi nel Rinascimento, con il quale è stata sottolineata “l’importanza di tali musiche e dei loro autori, mettendo in evidenza, tra l’altro, l’origine e la diffusione della ‘canzone da sonar’ e la nascita del concetto di virtuosoâ€. Al termine della relazione il Complesso Concentus Lucensis ha eseguito un concerto di musica rinascimentale molto apprezzato dal folto pubblico presente in sala. Il successivo incontro ha avuto luogo sabato 8 novembre, con l’intervento di Riccardo Berutto ed ha trattato di Lucca città degli organi, precisando come “l’attività della costruzione degli organi sembra avere trovato in Lucca una sede ideale ed è attestata in maniera pressoché continua dal Quattrocento ad oggi. Il ruolo degli organari lucchesi è stato centrale per l’evoluzione di questo strumento in Toscana, soprattutto nel periodo che va dalla fine del XV secolo fino alla prima metà del Settecentoâ€. Il terzo appuntamento ha avuto luogo sabato 15 novembre ed è stato tenuto da Stefano Albarello che ha trattato di Lucca nell’Età Comunale: ambiente sociale e ambiente musicale, ponendo l’accento sulla considerazione che “la città di Lucca fu un esempio culturale interessante; la testimonianza musicale lasciata dal Codice Mancini o la fonte letteraria, più tarda, delle Novelle di Giovanni Sercambi, sono due esempi illustri che ci permettono di scrutare nelle case di quella borghesia che amava la nuova musica ed una letteratura sollazzevoleâ€. Il Ciclo è stato chiuso, sabato 22 novembre, da Gabriella Biagi Ravenni trattando de La Cappella di Palazzo della Repubblica, cuore pulsante della vita musicale lucchese. Tra gli altri aspetti, la Relatrice ha precisato che “la Cappella svolgeva dunque un servizio legato direttamente alle esigenze del governo, producendo una quantità considerevole di musica†e che “non è possibile ricostruire la storia della musica a Lucca senza seguire le vicende della Cappella, comprendere il rapporto di lavoro istituito tra lo stato e il musicistaâ€.
Corso di Aggiornamento per Insegnanti Il territorio lucchese nella storia (15 gennaio-22 marzo)
La Sede Centrale dell’Istituto Storico Lucchese ha organizzato nella Sala “G. Fambriniâ€, tra il 15 gennaio ed il 22 marzo, un Corso di Aggiornamento per gli Insegnanti della Scuola Media di 1° e 2° grado, sul tema Il territorio lucchese nella storia. Il Corso, composto da complessive 40 ore e articolato in quattro cicli di dieci ore ciascuno, ha fatto registrare una presenza altissima di partecipanti. Il programma, attuato sotto la direzione e il coordinamento di Antonio Romiti, si è svolto secondo il seguente schema: Primo Ciclo: Lucca nella Preistoria e nell’Età antica. 15 gennaio: Michelangelo Zecchini, I tempi preistorici nell’area lucense. - 17 gennaio: Giovanni Pensabene, Paleoidrologia della piana. - 22 gennaio: Paolo Emilio Tomei, Il paesaggio vegetale della Toscana settentrionale dai primi insediamenti all’occupazione romana. - 24 gennaio: Marinella Pasquinucci, La centuriazione e il paesaggio agrario. - 29 gennaio: Giulio Ciampoltrini, Gli Etruschi, i Liguri, i Romani. Secondo Ciclo: Da “Caput Tusciae†a Repubblica. 31 gennaio: Romano Silva, L’inquadramento generale del periodo. - 5 febbraio: Graziano Concioni, L’arte, gli orafi, gli argentieri. - 7 febbraio: Franca Vanni, La monetazione. - 12 febbraio: Fabio Redi, Topografia urbana. - 14 febbraio: Sergio Nelli, L’organizzazione dello Stato lucchese. Terzo Ciclo: Lucca, una città del primo Rinascimento all’arrivo delle truppe francesi: 19 febbraio: Carla Sodini, L’inquadramento generale del periodo. - 21 febbraio: Rita Mazzei, L’economia cittadina. 24 febbraio: Laura Giambastiani, L’organizzazione dello Stato lucchese. - 26 febbraio: Giuliana Puccinelli, La sistemazione idraulica della piana. - 28 febbraio: Roberta Martinelli, Le fortificazioni della Repubblica. Quarto Ciclo: Dai Baciocchi ai Borbone, al Regno d’Italia : 1 marzo: Giorgio Tori, Lucca “giacobinaâ€. - 5 marzo: Marina Brogi, L’inquadramento generale del XIX secolo. - 8 marzo: Guglielmo Lera, Letterati lucchesi della prima metà dell’Ottocento. - 15 marzo: Gerardo Nolledi, La sistemazione idraulica della piana. - 22 marzo: Umberto Sereni, Lucca postunitaria.
Inaugurazione Sede Antico Uffizio della Zecca (5 - 6 aprile).
Nei giorni 5 e 6 aprile si è tenuta, nella nuova Sede situata in via S. Andrea in Lucca, l’inaugurazione dell’Antico Uffizio della Zecca di Lucca. Il programma, che prevedeva l’apertura al pubblico dei nuovi locali e la presentazione delle attrezzature necessarie per lo svolgimento di questa antica arte, ha compreso anche una iniziativa di carattere più strettamente storico, organizzata dalla Sede Centrale dell’Istituto Storico Lucchese e mirata a ricostruire i passi fondamentali della Zecca a Lucca. In questa particolare occasione, il giorno 5 aprile è intervenuta dapprima Franca Maria Vanni e successivamente Graziano Concioni i quali, con il coordinamento del Presidente dell’Istituto Antonio Romiti, hanno illustrato alcuni momenti della Storia della Zecca di Lucca, un istituto che era già molto attiva in epoca altomedievale che ebbe poi un secolare sviluppo, in particolare durante il periodo della Repubblica. Il 6 aprile è stata effettuata la Benedizione dei locali e per l’occasione si è proceduto alla moderna “battitura†della prima moneta che fu coniata in Lucca, ovvero il “Tremisse†(650 d. C. moneta longobarda). In questa occasione Laura Giambastiani, Segretaria Generale dell’Istituto Storico Lucchese, ha curato la pubblicazione di un opuscolo illustrativo che è stato edito dal medesimo Istituto.
Convegno di Studi Fine di uno Stato, il Ducato di Lucca (1817-1847) (9 - 11 ottobre).
La Sede Centrale dell’Istituto Storico Lucchese, in collaborazione con il Comune di Lucca, con la Società Toscana per la Storia del Risorgimento e con l’Accademia Lucchese di Scienze. Lettere ed Arti, ha organizzato, dal 9 all’11 ottobre 1997, presso la Villa Bottini in Lucca, il Convegno intitolato Fine di uno Stato. Il Ducato di Lucca (1817-1847), in occasione del centocinquantesimo anniversario della reversione del Ducato di Lucca al Granducato di Toscana. Il 4 ottobre 1847 l’atto di cessione al Granducato di Toscana, firmato da Carlo Lodovico di Borbone, pose fine allo Stato Lucchese; la data segna un momento fondamentale nella storia di Lucca poiché chiude una plurisecolare esperienza di autonomia e nel contempo mostra una sua valenza anche nell’ambito della storia generale italiana, pur essendo in quel periodo densa di avvenimenti di portata europea. In occasione del centocinquantesimo anniversario è parso dunque opportuno porre al centro della riflessione storiografica gli anni del Ducato (1817-1847), anche come ideale prosecuzione del lavoro di ricerca che nel 1985 consentì di approfondire il periodo del Principato dei Baciocchi. Il Convegno, alla luce delle recenti impostazioni storiografiche e sulla base di nuove ricerche archivistiche, ha prenso in esame la struttura dello Stato, l’evoluzione della società , l’economia, la cultura nelle sue diverse manifestazioni, nell’intento di cogliere gli elementi di continuità e le peculiarità con cui Lucca si è inserita nella più ampia realtà dello Stato unitario. Il programma ha avuto il seguente svolgimento: Giovedì 9 ottobre: Giulio Lazzarini, Sindaco di Lucca, Apertura del Convegno. - Giuseppe Talamo, Introduzione. - “Lo Stato e la Società â€: Sessione Mattutina: Francesca Sofia, L’ordinamento dello Stato e il retaggio napoleonico. - Arnaldo D’Addario Ascanio Mansi, primo ministro dei Duchi di Lucca; la sua personalità ed i suoi ideali politici (1773-1840). - Gaetano Greco, Chiesa, società e potere a Lucca nell’età della Restaurazione. – Ha fatto seguito, dopo l’interruzione, la Sessione Pomeridiana: Elena Polidori, Il carteggio del Ministro Antonio Raffaelli con Carlo Lodovico e Tommaso Ward negli ultimi mesi del Ducato (1846-1847). - Giorgio Tori, La diplomazia lucchese al Congresso di Vienna: il ruolo di Ascanio Mansi. - Marina Brogi, Il Ducato letto attraverso le carte diplomatiche. - Alessandro Volpi, Da lucchesi a toscani: l’aristocrazia cittadina tra chiusure e ralliement. - Laura Giambastiani, L’organizzazione sanitaria in età borbonica. Venerdì 10 ottobre : “L’Economiaâ€. Sessione Mattutina: Tommaso Fanfani, Il cammino dell’economia: attività produttiva e sviluppo. - Romano Paolo Coppini, Alle origini della revisione del Ducato lucchese: debito pubblico, prestiti e finanza internazionale. - Michèle Merger, Lucca e le prime strade toscane o la storia di una sfortuna? - Rossano Pazzagli, Contadini e pratiche agrarie nella campagna lucchese. - Francesco Battistini, Crisi e trasformazione di un’industria secolare: il setificio lucchese all’epoca del Ducato. - Guido Gabrielli, Il Monte di Pietà di Lucca in epoca borbonica. Da Maria Luisa al Granducato di Toscana: aspetti economici e sociali. - Ilaria Capocchi, La situazione finanziaria del Reale Tesoro del Ducato attraverso l’analisi dei Rendiconti. Ha fatto seguito, dopo l’interruzione, la Sessione Pomeridiana dedicata a “La Cultura†con relazioni di: Gabriella Biagi Ravenni, “La stagione fu brillantissima...â€: mecenatismo, direzione, impresariato al Teatro del Giglio. - Fabrizio Guidotti, Sul palcoscenico di Santa Croce. Musiche di Stato fra liturgia e spettacolo. - Giulio Battelli, L’educazione musicale a Lucca nel periodo del Ducato. - Maria Teresa Filieri, Una collezione museale: formazione e dispersione. - Patrizia Giusti, La politica della Commissione di Belle Arti: scelte di acquisizioni e permessi di esportazione. - Maria Adriana Giusti, Effimero e giardino: la scena del paesaggio dalla città al territorio. - Paolo Del Debbio e Franca Lazzarini, Il restauro architettonico in età ducale. - Gabriele Morolli, Carlo Lodovico e Lorenzo Nottolini: un rapporto oltre il Neoclassicismo. Sabato 11 ottobre : “La Culturaâ€: Sessione Mattutina: Pier Giorgio Camaiani, Repubblica felice o isola clericale? L’immagine di Lucca tra Sette e Ottocento. - Maria Jolanda Palazzolo, Le pratiche della lettura nella Lucca della Restaurazione. - Marco Paoli, Biblioteche e mecenatismo ducale: pubblica lettura e collezioni di palazzo. - Sergio Nelli, Gli Archivi nell’Archivio.- Gianfranco Bandini, Insegnanti, alunni e cultura scolastica nella Lucca Borbonica. - Laurina Busti, Il Liceo Universitario. - Paolo Emilio Tomei, La botanica a Lucca nella prima metà del XIX secolo. Al termine ha curato le Conclusioni Luigi Lotti, con un ragionamento generale dedicato al tema “1847: Firenze e la fine dello Stato Luccheseâ€. Il Convegno di Studi è stato organizzato sotto la direzione del Comitato Scientifico costituito da Piergiorgio Camaiani dell’Università di Firenze, Tommaso Fanfani dell’Università di Pisa, Luigi Lotti dell’Università di Firenze, Roberta Martinelli Assessore alla Cultura del Comune di Lucca, Giuseppe Pera Presidente dell’Accademia di Lettere, Scienze ed Arti, Antonio Romiti dell’Università di Firenze e Presidente dell’Istituto Storico Lucchese, Giuseppe Talamo dell’Università di Roma III, Giorgio Tori Direttore dell’Archivio di Stato di Lucca, Maria Luisa Trebiliani dell’Università di Roma III.
Pubblicazioni Actum Luce, Rivista di Studi Lucchesi, anni XXIII e XXIV.
Nel corso dell’anno 1997, la Sede Centrale dell’Istituto ha curato la pubblicazione delle seguenti due annate della Rivista Actum Luce, dedicandole (I e II) alla memoria di Domenico Corsi, figura illustre di studioso che ha ricoperto un ruolo di prestigio nella città di Lucca per un ampio periodo: la sua attività professionale fu svolta presso l’Archivio di Stato, ove dapprima fu Funzionario, a partire dal 1934 e successivamente, dalla scomparsa di Eugenio Lazzareschi avvenuta nel 1949, fu nominato Direttore, carica che ricoprì fino all’aprile del 1970. Di Domenico Corsi assieme a molti contributi di ricerca storica, non si possono dimenticare i fondamentali lavori archivistici, tra i quali il monumentale Volume VI degli Archivi Gentilizi. La prima annata, dedicata appunto a Domenico Corsi, consiste in Actum Luce. Rivista di Studi Lucchesi, anno XXIII, nn. 1-2, aprile - ottobre, Lucca, 1994, pp. 1-192 e contiene i seguenti studi: Giorgio Tori, L’Archivio di Stato di Lucca: contributi Archivistici e Storiografici di Domenico Corsi. - Marco Paoli, Bibliografia delle opere di Domenico Corsi. - Arnaldo D’Addario, Un maestro di archivistica da non dimenticare: Eugenio Lazzareschi (1882-1949). - Mario Seghieri, Giurisprudenza lucchese nel Medioevo. Due cause, una di diritto canonico e l’altra di giure civile, dibattute avanti il tribunale ecclesiastico. - Antonio Romiti, Lo “Statutum curie appellationum†del 1331. In conclusione, a cura di Michela Pucci, si trova la Vita dell’Istituto. La seconda annata, parimenti dedicata a Domenico Corsi, consiste in Actum Luce. Rivista di Studi Lucchesi, anno XXIV, nn. 1-2, aprile - ottobre, Lucca, 1995, pp. 1-172 e contiene i seguenti contributi: Enrico Coturri, Medici nell’Ottocento lucchese. - Vittorio Romiti, Il primo Statuto del Monte di Pietà . - Graziano Concioni, Ferro di Amodeo ed altri maestri di pietra lucchesi. - Sergio Nelli, Notizie circa l’Ospedale Nuovo di Cerbaia. - Andrea Santoro, I livelli del Codice “Altopascio 2†e i precedenti estimi di “Altopascio 1 †relativi alla contrada lucchese di S. Michele in Borghicciolo. - Michela Pucci ha curato la Vita dell’Istituto.
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